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In volo sul Gran Sasso d'Italiadi Adriano RotondoUna bella giornata finalmente primaverile, a lungo attesa. Decollo dall'aeroporto di Roma Urbe a bordo di un Diamond DA20, la temperatura è buona, il vento è calmo e la voglia di stare per aria è tanta. Staccate le ruote da terra dirigo verso nord-est, rotta per il Lago del Turano, salendo subito sopra le nuvole per lasciarmi alle spalle il leggero strato di foschia che, ben presto, cede il posto ad un cielo azzurro terso e limpido, con il Gran Sasso già visibile in lontananza, insolitamente libero dalla sua novoletta che sempre ne nasconde la vetta.  Guadagno quota e, sorvolando il Lago del Salto, inizia già a delinearsi il profilo inconfondibile del Monte Sirente, insieme alla piana di Campo Felice e a quella dell'Altopiano delle Rocche. Prua verso il Massiccio del Gran Sasso, siamo a quota 10.500 ft, si vede già la costa Adriatica in lontananza. Sorvolo il Corno Grande, conquistato via terra tanti anni prima, quando ancora non immaginavo di poterlo ammirare da quest'altra prospettiva.  Campo Imperatore con la sua distesa di neve è proprio lì vicino, seguo la catena montuosa, costeggiando il Prena ed il Camicia. Inversione di rotta, si punta di nuovo sul Gran Sasso, perdendo un po' di quota per avvicinarmi, ed ecco che si scorge il Rifugio Franchetti, apparentemente solitario sul versante orientale, ed il lungo e tortuoso sentiero immerso nella neve che porta in vetta, sulla croce, a 2912 metri sul livello del mare. Uno sguardo alla tabella oraria ed al carburante, è ora di rientrare e lasciarsi alle spalle questa meraviglia della natura, ma porto indietro con me la promessa di tornare presto a farle visita, magari in versione estiva...  Â
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