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Passione Natura - Intervista a Fabrizio Caputi Inauguriamo con Fabrizio Caputi, giovane fotografo naturalista, una serie di interviste per conoscere meglio i tanti produttori di foto-emozioni della nostra community di Paesaggi d'Abruzzo.
D Come e perché ti sei avvicinato alla fotografia? R La fotografia mi ha affascinato sin da quando avevo 14 anni. Riuscire a congelare l'attimo per poi rivederlo in qualsiasi momento era per me pura magia. Con gli anni la passione per la fotografia è divenuta quasi una malattia e man mano che acquisivo dimestichezza con la materia compravo attrezzature sempre migliori, fino ad avere un corredo professionale. D Sei un’ autodidatta o hai seguito dei corsi, frequentato scuole, workshop? R Le conoscenze di base della Reflex le ho apprese grazie ad un corso base che mi ha aiutato a capire come operasse tecnicamente un corpo macchina, poi, successivamente sono migliorato frequentando alcuni professionisti. Quello che all'inizio era un rapporto studente/insegnante si è poi trasformato in una vera amicizia. E' importante imparare da chi ha più esperienza di noi, senza però rimanere sotto la sua ombra, ognuno ha un proprio cammino personale da intraprendere che ci permette nel tempo di dare un impronta personale al proprio lavoro. D E’ nata prima la passione per la natura o quella per la fotografia naturalistica? R L'amore per la Natura c'è sempre stato: camminare tra i boschi e arrivare in vetta mi ha sempre regalato un senso di libertà ineguagliabile. Personalmente preferisco solo la fotografia naturalistica in quanto mi permette di tornare a casa e rivedere i meravigliosi paesaggi in cui sono stato o gli splendidi soggetti che ho fotografato , magari colti in momenti molto particolari, ad esempio una cincia che si lancia dal suo nido o un cervo che bramisce. D Due parole sul tuo cammino fotografico… ostacoli, delusioni ? R La delusione è un elemento con il quale bisogna imparare a convivere quando si parla di fotografia naturalistica: la maggior parte delle volte non torniamo con lo scatto che sognavamo quando siamo partiti da casa, ma il bello sta anche in questo, nell'attesa, nell'osservare la natura per ore e ore fino a sentirsi parte integrante del paesaggio. La fotografia naturalistica richiede tanti sacrifici e lunghi appostamenti per riuscire a cogliere momenti interessanti. Sono dell'idea che un fotografo naturalista debba evitare che l'ingordigia prenda il sopravvento, è fondamentale rispettare sempre gli animali nel loro habitat. A volte è meglio godersi le scene con gli occhi piuttosto che invadere il territorio di un animale per poi costringerlo alla fuga. D Quali sono le scene che ti sei trovato di fronte e ti hanno maggiormente colpito? R La prima accadde poco dopo la primavera, quando nel Parco Nazionale d'Abruzzo scorsi all'improvviso un orso che mangiava tranquillamente con un branco di cavalli, le immagini sono state trasmesse anche dal TG5 che mi intervistò per l'occasione. D Per chiudere due parole sul tuo rapporto con Paesaggi D’Abruzzo. Cosa ne pensi? R Questa regione è apprezzata più da chi vive all'estero che da chi ci abita e questo soprattutto perchè non si è a conoscenza delle meraviglie che racchiude. Mantide Religiosa - Splendido esemplare di mantide religiosa incontrata lungo un sentiero nel PNALM Cervo Nobile - una mattina decisi di appostarmi prestissimo, prima che facesse giorno, in quanto avevo Tramonto sul Fucino - una situazione incredibile che sembrava ricreare l'antico lago del Fucino Incontro con l'orso marsicano - dopo cinque giorni di appostamento nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio Insolito incontro tra il lupo appeninico ed un vitello. Un bellissimo cucciolo di volpe appena uscito dalla sua tana Altre splendide immagini come queste potete trovarle sul sito internet: www.fabriziocaputi.com |