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un reportage sui pastori del Gran Sasso Nato nel 1957 in Abruzzo, a Teramo, Maurizio Anselmi ha sempre saputo fin da ragazzo di voler intraprendere una carriera nella fotografia. "Ho cominciato a fotografare quando avevo 17 anni e frequentavo il liceo artistico di Teramo, mia città natale," dice. "Poi sono andato all'università a Bologna e ho scritto la mia tesi sull'uso della fotografia nella ricerca antropologica." Dopo essersi laureato nel 1983, Maurizio ha iniziato a lavorare come fotografo pubblicitario e di moda, e le sue immagini sono apparse regolarmente nelle principali riviste italiane, come Panorama, Max, Amica, Vogue e Sposabella. I ricordi della sua infanzia tuttavia lo hanno riportato nella sua regione natale, dove ha cominciato a concentrarsi sul patrimonio artistico abruzzese e a lavorare ad importanti collaborazioni che celebrano la sua cultura. Poi, tra il 2003 e il 2007, ha trovato il suo lavoro ideale, quando gli è stato chiesto di fotografare il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, una regione bellissima e prevalentemente montagnosa dell'Abruzzo, con un'estensione di circa 2014 metri quadri. Questo parco è una delle aree protette più grandi d'Europa e il tempo che ha trascorso lì ha offerto a Maurizio l'opportunità di andare veramente in profondità. "I quattro anni che ho passato in questa meravigliosa regione mi hanno dato l'opportunità di fotografare paesaggi, animali e arte," dice. "Poi ho sentito il bisogno di pensare anche alla gente che vive in questo territorio, ai pastori, e così ho avviato il progetto 'Ritratto umano', che voleva andare alla scoperta della vita di quella gente sconosciuta che lavora ogni giorno nelle montagne e affronta le sfide della vita in quella regione." Per questo suo progetto Maurizio ha scelto di fotografare con la Hasselblad H3DII-22: "È la macchina ideale," dice. "È fantastica in studio, ma è perfetta anche per lavorare all'aperto. La maggior parte del tempo la uso in combinazione con uno zoom 50-110 mm f/3.5, ma talvolta per i ritratti scelgo il look estremo che mi dà il favoloso macro 120 mm f/4 e lavoro anche con il bellissimo 28 mm f/4." La fotocamera viene spesso usata all'aperto con parabole flash portatili e dà a Maurizio l'opportunità di aggiungere un tocco più drammatico ai suoi ritratti. È una serie forte e onesta, che ritrae la gente che si sente naturalmente a casa in questo paesaggio. "Con le loro camicie a quadri e i loro jeans a volte sembrano quasi dei cowboy americani," dice Maurizio. "La differenza sta nella luce e nei colori vivi dei caratteri, che a volte sembrano quasi cinematografici. Qui i soggetti stessi sono diventati il paesaggio, con la loro storia e cultura scritta sui loro corpi." maurizioanselmi.it |