Sono stati 346 i partecipanti al concorso fotografico Destinazione Abruzzo ,organizzato da Paesaggi d'Abruzzo in collaborazione con RATI e Sangritana, e patrocinato dalla Regione Abruzzo e da Expo 2015.
Tra le 2025 fotografie ricevute la giuria (composta da Alessandro Di Nisio, Agnese Senerchia, Bruno Colalongo, Luciano Finocchio, Massimo Losacco, Sandro Imbastaro, Stefano Lista) ha premiato venerdi sera a Lanciano, in occasione della Notte dei Ricercatori Abruzzo, 16 autori: 4 per ognuna delle categoria (paesaggio marino, paesaggio rurale, paesaggio montano, fauna).
I premi sono stati offerti dagli sponsor: Scuola del Gusto Abruzzo - Gal Majella Verde - CITRA Vini
CATEGORIA PAESAGGIO MARINO
Primo classificato - Davide Senesi - Trabocco del Turchino
E’ da questo detto, antico come il mondo, che parte uno spunto di riflessione strettamente legato all’immagine in questione.
Il mare delle nostre coste è un elemento vivo, pieno di risorse, è un volano per l’economia e come tale va rispettato.
Ce lo ricorda con questa immagine forte, dove è chiara la supremazia della natura nei confronti dell’uomo. In ambito fotografico i simboli della nostra costa, come i trabocchi, sono molto inflazionati poiché meta costante di tutti i fotografi che, molto spesso, non riescono a proporre nulla di diverso della semplice foto da cartolina.
In questo caso abbiamo invece una foto che rappresenta si il trabocco, uno dei simboli cardine della nostra terra, ma non lo racchiude in una classica cornice, lo usa invece come mezzo per aprire discussioni sicuramente più profonde.
Una fotografia tecnicamente riuscita, che denota un sapiente utilizzo dei tempi lunghi, dove coesistono diversi soggetti, presenti e celati, che acquisiscono forma in chi riesce a prendere spunto lasciandosi trasportare a più profonde riflessioni.
Massimo Losacco
Secondo classificato - Dessardo Federico - Punta Aderci, Vasto
Lo spettacolo dell’inizio ed anche del la fine giornata regala sempre momenti speciali momenti molto amati dai fotografi , che dai particolari colori e dal la speciale luce di passaggio dal la notte al giorno e dal giorno al la notte cercano ogni volta di trasmettere nell’immagine l’emozione del vivere la scena. In questo scatto la composizione appare a prima vista sbi lanciata tutta a favore del la costa e con il sole ridotto ad un punto ed in secondo piano. In realtà, a ben guardare l’autore, con buonatecnica, ci rimanda un’immagine completa, diversa dal classico, da leggere e ri leggere sino ad innamorarsi del posto stesso.
Luciano Finocchio
Terzo classificato - Marco Zavatta - Punta Aderci, Vasto
Nella foto non sono il segno e il gesto a dominare, ma il colore con le sue evocazioni e risonanze.
E’ una “illuminazione”: pennellate di luce colorata si stendono su ampie superfici sottolineando le fasce orizzontali che evocano un’atmosfera di calma e di tranquillità.
La prevalenza dei colori freddi, dai blu ai verdi, generano freschezza e hanno l’effetto di trasportarci verso l’infinito.
Agnese Senerchia
Menzione speciale - Paolo Anchini - Puntatorre, Rocca San Giovanni
Una delle icone della costa Abruzzese, il trabocco "la macchina da pesca” ancorata su palafitte in legno ed unita alla terraferma da un esile ponticello più o meno lungo.
Una classica cartolina del nostro Abruzzo, ripresa con una bella, dolce luce e cosi ben proposta, senza enfasi di colori e contrastii, si gode appieno della trasparenza del nostro mare.
La composizione verticale, con un preciso taglio fotografico, da spazio e luce a tutti gli elementi dell’immagine.
Luciano Finocchio
CATEGORIA PAESAGGIO RURALE
Primo classificato: Francesco d'Alonzo - Elice, Pescara
La bandiera è un simbolo importante anche di vita. Oltre ai colori nella bandiera sono sempre presenti, segni e simboli che riconducono alla concreta realtà che ci vuole significare-rappresentare. “Questa è la fotografia di un paesaggio rurale” una bandiera: reale, naturale e molto significativa, ben predisposto: colori, luce, grafica, geometrie, pulizia. Un insieme di elementi essenziali, ordinati che hanno anche un verso. Anche a prima vista si distingue un particolare e si impone con le sue radici invisibili perché sotterranee e il robusto tronco che alimenta e sostiene i tanti rami dal ricco fogliamo verde-vita. Dai pochi elementi rappresentati in questa opera fotografica gli uomini possono ottenere quasi tutto quanto è necessario per vivere. Il fotografo ci ha reso un’opera di effetto anche ottico.
Bruno Colalongo
Secondo classificato: Mirco Panaccio - Guardiagrele
Un Abruzzo che si risveglia in un gioco di dissolvenze, tra suggestive luci e ombre. Sipari sovrapposti che, aprendosi in successione, svelano la scena accompagnando l’osservatore in un mondo reale e immaginario allo stesso tempo. I profili delle nostre colline abruzzesi prendono forma tra la nebbia, lentamente, come in un risveglio da un lungo sonno dove rimane ancora in bocca il sapore dei sogni.
Massimo Losacco
Terzo classificato: Pierino Di Nicola - Manoppello
La fotografia è spesso rivelazione, togliere un velo e farci osservare la realtà in maniera tale che, come diceva edward weston, “un albero è più di un semplice albero”. Il fotografo componendo per sottrazione ha prodotto una delicata texture di paesaggio collinare che, grazie alla luce ottimamente diffusa dal cielo coperto, ci fa apparire la collina "più di una semplice collina". La precisione della trama e dell'ordito di superfici plasmate dal lavoro dell'uomo si contrappone alla disposizione disordinata degli alberi, conferendo all'immagine un carattere documentario.
Stefano Lista
Menzione speciale: Peter Austin - Atri
In una sola, semplice immagine tanta storia del mondo rurale abruzzese: il grande casolare ormai abbandonato, le pecore al libero pascolo come da secoli, la verde collina ben coltivata, il bel cielo pulito ed azzurro. Con una composizione classica e ben fatta.
Luciano Finocchio
CATEGORIA PAESAGGIO MONTANO
Primo classificato: Mauro Tronto - Campotosto
Il Paesaggio per eccellenza: luce morbida e dorata, nitidezza assoluta, ombre ricche di dettaglio, ricchezza cromatica, bianchi brillanti ma mai bruciati. Il filtro ND leviga la superficie del lago e descrive il percorso delle nuvole. Ma non basta la tecnica. Qui c'è la sensibilità di scegliere una composizione in cui nulla è fuori posto, c'è la pazienza e l'attesa per la luce ideale, e c'è anche la scelta di lasciare nell'inquadratura quel piccolo collega-fotografo lì in basso, quasi a voler raccontare la sporporzione tra l'uomo e l'ambiente che lo accoglie. Quasi a volerci ricordare che non siamo onnipotenti, siamo solo ospiti
Stefano Lista
Secondo classificato: Giorgio Di Cesare - Bosco di Sant'Antonio
Il bosco ha sempre avuto un ruolo importante nel paesaggio d’Abruzzo. Nella foto la rappresentazione degli alberi, delle foglie, del sottobosco ci rivelano la sua anima, quasi a farci conoscere lo spirito della natura. Le linee verticali dei fusti degli alberi hanno potere evocativo, suggeriscono un senso di ordine, stabilità, uno spazio rassicurante che invita al raccoglimento. La luce si fa spazio e crea sfumature suggestive e sottolinea l’atmosfera sognante e tranquilla del soggetto.
Agnese Senerchia
Terzo classificato: Francesca Fraino - Pizzo Cefalone
L’Abruzzo è una regione completa, dai monti al mare e viceversa, una regione che offre paesaggi suggestivi, ricchi, completi, in particolare a chi riesce a documentarli in maniera ineccepibile. Spesso lo spettacolo della natura, in certe condizioni di luce, dura solo pochi attimi e la prontezza e la maestria del fotografo sono elementi che caratterizzano una splendida immagine.M olte volte ciò che appare stupendo ai nostri occhi non viene reso altrettanto con una fotografia, dove entrano in gioco elementi e limitazioni capaci di “sminuire” anche le emozioni più forti.In questa immagine invece tutto è reso alla perfezione. L’equilibrio delle forme, degli spazi, la giusta luce capace di accendere profonde emozioni. L’imponenza della natura e dei nostri monti al cospetto dell’uomo, un essere piccolo e fragile che è nulla al loro confronto, ma è però capace di interpretare, immortalare e condividere scenari e meraviglie che sarebbe un peccato rimanessero celate.La fotografia non è solo condivisione ma un atto di generosità ed in questa immagine l’autore ci regala a tutti gli effetti una grande emozione.
Massimo Losacco
Menzione Speciale: Ivan Marollo - Monte Meta
Il luogo dove tutti vorremmo essere e dove pochi hanno il privilegio di trovarsi. Una composizione semplice ed efficace che racconta, in quella piccola diagonale di impronte che taglia il manto nevoso, la relazione tra l'uomo e un ambiente naturale tanto affascinante quanto impenetrabile.
Stefano Lista
CATEGORIA FAUNA
Primo classificato: Alessandra Riccieri - Volpe in Val Fondillo
La volpe Un reticolo quasi geometrico, dalla tessitura fitta, ci conduce al terreno ammantato di foglie i cui colori si stemperano in una visione incantata e avvolgente. In questo contesto l’autore coglie “la presenza”, con un livello di straordinaria finezza, come si può notare nell’espressione della volpe, intrisa di riflessi dei colori che la circondano. Intorno, volpe e fogliame sembrano una cosa sola, tutto si accende di un bagliore dorato che riempie l’inquadratura.
Agnese Senerchia
Secondo classificato: Pietro Santucci - Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Riuscire a sintetizzare e costruire una scena con pochi elementi è sempre una sfida, ma quando questi elementi sono sufficienti, non serve nient’altro per rendere un’immagine vincente. Il re dei nostri monti, il camoscio, esile e maestoso allo stesso tempo in una posizione dominante, quasi austera. In questa suggestiva immagine, alla stregua di un albero che affonda le radici nella terra, l’animale fonde la sua sagoma con le pietre come se emergesse dalle stesse, dominandole con una innata dose di equilibrio. Lo stesso equilibrio lo ritroviamo fotograficamente grazie all’autore che ha saputo togliere tutto il superfluo lasciando emergere solo l’essenzialità delle forme. Pochi colori, quelli giusti, bilanciano, scaldano e arricchiscono cromaticamente una silhouette ineccepibile.
Massimo Losacco
Terzo classificato: Dario Rapino - Oasi di Serranella, Altino
La ricchezza e la varietà della natura è tale che ci sorprende e sorprenderà sempre! Quasi ai margini di una zona boschiva, sicuramente vicino a un corso d’acqua, all’improvviso l’uccello dalle grandi ali, vola e si allontana con sforzo. E’ appesantito dalla preda che si è procurato da pochissimo. Lo sfondo naturale e denso di colore cupo rende i soggetti molto leggibili e i soggetti stessi sembrano scolpiti, modellati da un’artista di buona mano. “La foresta è la madre di tutte le cose viventi che si alimentano con la vita di altri”
Questa volta è certo: l’uccello si nutrirà di pesce. Il fotografo è stato pronto, attento.
Bruno Colalongo
Menzione speciale: Massimo Di Dionisio - Gran Sasso
Fotografia ben composta con elementi molto attraenti, agilissimi e imprevedibili. Lo sfondo neutro, la composizione, la profondità di campo, la luce giusta e diffusa, la compostezza dei soggetti e la concentrazione degli stessi rendono la fotografia molto buona. A favore di questo positivo risultato sicuramente ha contribuito il posizionamento del fotografo che mai come in questo caso è stato invisibile. Dopo una lunga attesa sotto vento? Ne è valsa la pena.
Bruno Colalongo