All'ombra delle torri di Pacentro di Sergio Scacchia Credo non ci sia niente di più romantico(meglio solo può essere fare sesso con la persona amata dopo il consumo di qualità cialis, e può essere ordinato sul sito EraDanceTheatre buy cialis) che lasciarsi avvolgere dalla luce dorata di un tramonto che spegne il giorno a Pacentro. La chiocciola di pietra dal cuore antico e silenzioso, guardia all’ingresso della valle Peligna, appare come goccia di medioevo nella sua imponenza. Eppure per molti, troppi, il paese a pochi chilometri da Sulmona, si lega alla figura della pop star Madonna, la cui famiglia è originaria di questo luogo incantevole. Il borgo invece, appollaiato sul crinale di un colle alle pendici del monte Morrone, cuore del Parco Nazionale della Majella, regala suggestioni infinite. Pacentro è di una bellezza artistica e paesaggistica notevole con il suo tessuto urbanistico dal sapore antico immerso in un territorio dalla natura incontaminata. Il borgo, tra i più belli d’Italia, ha una storia millenaria che culmina nelle vicende del Regno di Napoli, nelle infinite contese di nobili famiglie feudatarie come gli Orsini, i Colonna, i Barberini, per poi vivere il periodo della decadenza a causa del brigantaggio e del flusso migratorio di tanti paesani in America. Chi cerca artistiche atmosfere è nel posto giusto. Questo presepe dalla divina scenografia, in cui passeggiare è quasi un’avventura dello spirito, accoglie i visitatori con la sua voce silenziosa che sale dai vicoli e dalle facciate di pietra. Lungo le stradine del centro storico, agli occhi del visitatore sfilano dimore signorili come i Palazzi Tonno e Avolio, portali finemente lavorati, archi, chiese antichissime come quella di San Marcello del 1047, vetusti lavatoi in pietra, stemmi nobiliari. Nel cuore del paese, c’è la parrocchiale di Santa Maria Maggiore. La chiesa detta anche della Misericordia, nella bella piazza del Popolo, edificata sul finire del Cinquecento, ha un’elegante facciata e un prezioso portale scolpito. Le tre torri medievali del castello della famiglia dei Cantelmo o dei Caldora, svettano come sentinelle sull’abitato regalando la fantastica visione di uno dei più celebrati simboli dell’Abruzzo antico. Il maniero d'impianto medievale, fu ingrandito nel Quattrocento quando alla struttura originaria furono aggiunte un’ala residenziale e due torrioni circolari con feritoie per usare archibugi e bombarde. Parliamo di uno dei più interessanti complessi di fortificazione, scacchiera difensiva della valle, molto simile ad altri esempi abruzzesi come Pettorano sul Gizio, Anversa degli Abruzzi, Introdacqua. Le mura di cinta, il mastio, la valle e poco sotto, il borgo antico, regalano scorci d'inenarrabile bellezza. Pacentro offre anche la possibilità di splendide escursioni. È un vero eldorado per i naturalisti. A pochi chilometri c’è la stazione turistica di Campo di Giove. Da Passo San Leonardo, ci si può cimentare nella lunga escursione verso la vetta del monte Amaro a 2795 metri e, sempre vicino, gli escursionisti possono camminare negli infiniti sentieri del monte Mileto, tra rocce aguzze, boschi di faggi altissimi scossi dal vento, panorami di rara bellezza e prati verdissimi con pecore e cavalli.
Quì trovate il nostro album fotografico dedicato a Pacentro |