Campli (TE) - L’antica Campulum di Sergio Scacchia Un viaggio alla scoperta di Campli città d’arte in provincia di Teramo. Il netturbino, corpulento, passa a bordo della sua Ape scoppiettante. Quando il rumore svanisce, il silenzio ripiomba sulle pietre della splendida piazza, dalla solitaria facciata dell’artistica I legni dorati del soffitto della parrocchiale con i suoi artistici dipinti, le eleganti ogive, la misteriosa cripta tutta affrescata, nella flebile luce delle prime ore del giorno, acquistano una Campli è ricca di architetture immortali, non solo la cattedrale di Santa Maria in Platea, ma anche la Porta Angioina, San Paolo, il Convento francescano di San Bernardino, il Palazzo
Serafino Razzi, domenicano, religioso che ben incarnava l’eterna condizione dell’uomo orante “in cammino” verso Dio, nel 1575 intraprese un viaggio verso l’Abruzzo, toccando Il confine fra la “provincia Pretuziana” e la “Marca Fermana”, fra lo stato e il Regno Pontificio di Civitella del Tronto, dovette lasciare in lui un segno se è vero che, profondamente Anni prima, lo studioso Pacifico Massimi, vissuto nel XV secolo, scrisse in un testo latino che…”sinché esisteranno le ripe di Campli, Castelnuovo e Nocella, io ne sarò sempre Il cieco di Adria, Luigi Grotto, pose Campli sopra le rovine della favolosa Castro. Lo storico Orlando non fu dello stesso parere e sostenne che i fondatori del borgo furono Giovan Battista Pacichelli invece asserì che il nome Campli derivava da intra – campi e affermò che il borgo fu fondato dai proprietari di un castello vicino. Origini discusse, tra cui l’ipotesi di un tenimento umbro che parla di un “municipium inter campi” da cui il nome della città. Quel che è certo che Campli trasuda, in ogni sua pietra, cultura millenaria. Lo gridano incessantemente i tanti ritrovamenti di ogni epoca e civiltà.
Il territorio camplese ha avuto fin dalla preistoria insediamenti propri, come ci testimoniano i resti risalenti all’età del bronzo, di un villaggio di allevatori e agricoltori del XIV, Lungo la piana svetta il piccolo campanile della romanica San Pietro. Sotto l’altare della chiesa fu ritrovato un frammento di epigrafe, in lettere capitali con dedica a Giulio Cesare, resti con tutta probabilità di un piedistallo di statua innalzata per Nella frazione di Battaglia ai piedi delle due montagne gemelle, fu riportato alla luce un ripostiglio contenente una quarantina di monete d’argento, molto probabilmente In epoca romana i vicoli di Campli furono attraversati da uomini illustri; la storia ricorda la presenza di Lenate, dottissimo schiavo di Pompeo e Tazio Lucio Rufo che, Nessuna mano scellerata è riuscita, nei secoli, a strappare l’infinito fascino che Campli sa regalare.
In questo borgo che al visitatore sembra solo un tranquillo paesino di campagna ai piedi dei monti Gemelli, c’è una delle poche Scale Sante al mondo, dove ottenere l’indulgenza Fu Papa Clemente XIV che attribuì il privilegio della Scala Santa alla città della famiglia dei Farnesi nel lontano 21 gennaio 1772, grazie ad un paziente lavoro diplomatico di un L’avvocato cercava di accrescere la fama della sua città per far rifiorire gli affari e allontanare il pericolo di un decadimento ormai inevitabile. I gradini che rendono la strada per la salvezza dell’anima in salita, sono un rito religioso di grande importanza, legato a una tradizione biblica, priva di fondamento storico. Sono tanti i fedeli che nelle ricorrenze cristiane più importanti chiedono, salendo faticosamente in ginocchio, il perdono dei peccati per raggiungere il Paradiso. Accade ogni anno a Roma come a Gerusalemme. Accade anche a Campli.
Un percorso alternativo alla statale che da Teramo porta ad Ascoli Piceno, tra campi arati, si può sostare in religioso silenzio sui resti dell’antico monastero di San Bernardino,
|